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Cocktail

APEROL SPRITZ

9 Giugno 2016 - Visite (2492)

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  • Difficoltà
    Bassa
  • Costo
    Basso
  • Porzioni
    1
  • Preparazione

Ciao a tutti gli amici di Cuor di cucina. In questo secondo articolo dedicato ai cocktail’s ed alla miscelazione, voglio parlavi di un aperitivo ormai diventato un rituale tutto italiano: lo Spritz.
La parola spritz deriva dal tedesco (spritzen) e significa letteralmente “spruzzare”, questo perché anticamente, per smorzare l’alta gradazione alcolica dei vini veneti, si era solito aggiungere uno spruzzo di seltz all’interno di essi, costruendo così una bevanda sia alcolica che effervescente. Successivamente, agli inizi del ventesimo secolo, i fratelli Barbieri lanciano sul mercato un prodotto alcolico dolciastro ma bitterato a cui viene dato il nome di “Aperol”. Negli anni cinquanta l’Aperol elabora la sua fortuna inserendosi all’interno della ricetta ufficiale dello Spritz, dando così origine a quello che ancora oggi viene chiamato Aperol spritz. In realtà non tutti sanno che uno spritz non è necessariamente Aperol.

Guardiamoci sempre bene dall’ordinare uno spritz senza indicarne l’elemento caratterizzante.
Per definire uno spritz cocktail sono necessari del vino frizzante (nella versione veneta) o prosecco (nella versione ufficializzata da IBA: International, bartender, association), seltz/soda e “bitter”.
Nel mondo della miscelazione esistono svariati tipi di “spritz cocktail’s” e per fare qualche esempio ne citerò alcuni dei più famosi:

  • Campari spritz
  • Cinar spritz
  • Bianco sarti spritz
  • Select spritz

Grazie alle erbe aromatiche contenute nei suoi bitter ed alla sua effervescenza, lo spritz è un ottimo aperitivo in quanto, grazie alle proprietà eupeptiche delle erbe contenute nei bitter (o amari), stimola i riflessi nervosi responsabili dell’aumento della secrezione gastrica, favorendo così l’appetito ed agevolando i processi digestivi.

INGREDIENTI

STRUMENTI

PROCEDIMENTO

La preparazione è così semplice da non richiedere l’intervento di un esperto miscelatore per poterne replicare il gusto. Esso è un cocktail che va costruito direttamente sul calice da vino bianco:

All’interno di un bicchiere, preferibilmente già freddato, aggiungere 4 cl di ’Aperol o bitter e successivamente aggiungere del ghiaccio cristallino. Successivamente versare il prosecco ghiacciato delicatamente in modo da preservare il carbonico (Anidride carbonico che determina la sensazione di "frizzante") contenuto al suo interno. Infine aggiungere uno spruzzo di soda/seltz ed uno spicchio di arancia fresca. Vi ricordo che il livello del liquido non deve mai superare quello del ghiaccio, in quanto causerebbe una diluizione eccessiva che comprometterebbe sia l’originale sapore che l’effervescenza del cocktail stesso.

Spero che questo articolo vi sia stato utile, magari per stupire gli amici durante il vostro barbecue domenicale o semplicemente per gustare un cocktail fatto bene come al bar ma con la tranquillità e la comodità di casa vostra.

Ricordate di bere responsabilmente e non esagerate.
Buon Spritz a tutti.

CONSIGLI DELLO CHEF

Tenete gli ingredienti in freddo.

Quando si elaborano drink frizzanti, la temperatura dei liquidi gioco ruolo fondamentale.

Il concetto è: Più freddo, più frizzante 😉

Strumenti utilizzati in questa ricetta

Ingredienti utilizzati in questa ricetta

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Francesco Mauro
𝘚𝘵𝘳𝘪𝘮𝘱𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪 𝘢𝘳𝘰𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘷𝘰 𝘢 𝘳𝘪𝘯𝘤𝘩𝘪𝘶𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘭'𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘤𝘳𝘪𝘴𝘵𝘢𝘭𝘭𝘰, 𝘭𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘢𝘤𝘶𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘰𝘯𝘢 𝘯𝘦𝘪 𝘱𝘢𝘭𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘰𝘴𝘱𝘪𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘴𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘶𝘯 𝘨𝘳𝘢𝘮𝘮𝘰𝘧𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘢𝘯𝘯𝘶𝘤𝘤𝘪𝘢. 𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘶𝘯 𝘉𝘢𝘳𝘵𝘪𝘨𝘪𝘢𝘯𝘰, 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘶𝘭𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘭𝘪𝘲𝘶𝘪𝘥𝘢, 𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘳𝘰𝘤𝘬, 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘭𝘪𝘳𝘪𝘤𝘢...

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Commenti

  1. 12 Giugno 2016

    Rosario Guddo

    Grazie per la ricetta, è scritta in modo molto chiaro, prima facevo il mischione ed era buono, ma non avevo mai pensato a stare attento a non disperdere il frizzante.

    Rispondi
  2. 13 Giugno 2016

    Francesco Mauro

    Ciao Rosario,
    Ahimè é errore assai comune quello di disperdere la maggior parte del carbonico durante il versaggio del prosecco. Noterai da subito la differenza. Un cocktail frizzante non solo favorisce la digestione ma crea un’esperienza percettivo/sensoriale positiva. Questa unita ai sapori, agli odori e perché no anche ai colori, tende a regalare un’esperienza gradevole ed un senso di soddisfazione in chi la beve. Bisogna sempre curare i dettagli per raggiungere ottimi risultati, sia in cucina che al bar. Spero di esserti stato utile.
    Un abbraccio,
    Francesco.

    Rispondi
    • 15 Giugno 2016

      Rosario Guddo

      Grazie a te, sono sicuro che continuando a leggre la tua rubrica imparerò a realizzare buoni cocktail per me e i miei amici.

      Rispondi

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