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Primi piatti

RAVIOLI AL CACAO CON RICOTTA, PANCETTA E SCORZA DI ARANCIA. SALSA BURRO, SALVIA E PISTACCHI.

24 Aprile 2016 - Visite (1541)

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  • Difficoltà
    Bassa
  • Costo
    Basso
  • Porzioni
    6
  • Cottura
  • Preparazione

Il gusto del cacao non é assolutamente dominante, ma va in contrasto con l'acidulo dell'arancia ed una salsa relativamente leggera e decisa. E'un ottima scusa per avvicinare i bambini alla pasta fresca perché si sa, il cioccolato é un forte richiamo per loro. Io ho fatto fare questi ravioli a mia figlia Irene, quasi 6 anni, motivo per cui il ripieno risulta meno abbondante.

E' stata molto brava e noterete senz'altro le sue manine colorate che, hanno contribuito nella scenografia 😛

INGREDIENTI

500 gr Farina di semola
5 Uova
1 pizzico Sale
q.b. Olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio Cacao amaro
300 gr Ricotta
100 gr Fettine di pancetta
3 gr Scorza d'arancia
15 gr Burro
80 gr Pistacchio in granella
50 gr Parmiggiano grattuggiato

PROCEDIMENTO

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Impastate la classica pasta all'uovo con la farina di semola, le uova, sale ed un filo di olio e se necessita aggiungo un po'di acqua.
A differenza della classica pasta, abbiamo aggiunto un bel cucchiaio di cacao amaro.
Mi é capitato anche di impastare pasta fresca all'uovo usando la farina 00 ottenendo buoni risultati, ma preferisco mantenere le tradizioni di famiglia e sopratutto cerco di usare meno farine raffinate possibili per via dell'alto contenuto glicemico.
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Dopo aver impastato per bene, lasciamo riposare per almeno 15 minuti, ma non piú di 40.  Lasciamo riposare a temperature ambiente se non fa troppo caldo, altrimenti sarebbe consigliato mettere l'impasto in frigorifero.

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Intanto che l'impasto riposa, preparo il ripieno. Io ho preferito cucinare le fettine di pancetta in forno ( o in padella) e le ho rese croccanti, dopodiché le ho tagliate e le ho aggiunto alla ricotta assieme alla buccia di arancia, sale e pepe.
(non badate ai 3 grammi scritti nell'intestazione, é solo una dose indicativa. Grattugiate la scorza di arancia a vostro piacimento)
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Dopo aver stirato la pasta, ho fatto dei piccoli segnali sulla sfoglia ed ho lasciato che mia figlia li riempisse. Li abbiamo tagliati a forma semi-libera usando una rotellina classica per ravioli, ma questi ovviamente sono solo dei dettagli irrilevanti.

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A questo punto non ci resta che cucinare sia i ravioli, che preparare la salsa. Avevo precedentemente tritato grossolanamente i pistacchi e li ho fatti rosolare nel burro poco prima di buttare i ravioli in acqua.
Non appena i pistacchi sono rosolati ed i ravioli giá in cottura, aggiungete un po'di acqua dalla pentola ed il parmigiano.
Dopo aver scolato i ravioli, lasciate che questi cucinino almeno 1 minuto assieme alla salsa; in questo modo i ravioli rilasceranno l'amido necessario che servirá ad addensare la salsa al punto giusto.

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Il piatto é pronto!
 "Giocando" con mia figlia abbiamo ricavato nel frattempo delle tagliatelle. Le ho provate con una semplice salsa di pomodoro ma... devo dire che in questo caso l'aggiunta del cacao stona parecchio l'idea di una combinazione azzardata.

 

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CONSIGLI DELLO CHEF

Avendo confrontato con le tagliatelle, é la prova che questi ravioli risultano equilibrati e quindi, nel caso decideste di prendere iniziativa cambiando gli abbinamenti, sappiate che sará parecchio stimolante e allo stesso tempo azzardato (questo é positivo).

Food blogger

Maurizio Cardella
Mi chiamo Maurizio Cardella ed ho 35 anni, sono di Licata e dopo essermi diplomato come cuoco nel 2000 mi trasferii all'estero. Sono molto legato alle ricette tradizionali italiane e sopratutto a quelle siciliane che evocano i sapori della mia infanzia, ma sono anche molto attratto dalla novitá e dalla cucina asiatica dal quale spesso traggo dei piatti "fusion" fondendo appunto sapori e tradizioni italiane a quelle asiatiche. Ho vissuto in Germania per 5 anni, paese nel quale sono nato, ma ho lavorato e quindi vissuto (per brevissimi periodi) in molti posti quali Irlanda, Scozia, USA, Spagna, Svizzera. Da quasi 10 anni vivo a 2 passi da Amsterdam dove lavoro come cuoco presso una grande azienda e da qui di tanto in tanto incanalo la mia nostalgia per l'Italia/Sicilia scrivendo qualche mia ricetta sulla mia pagina Sicil-EAT. Invidio le persone che cucinano e allo stesso tempo si rilassano, io sono un tipo molto "elettrico" invece e spesso sono poco paziente. Riesco invece ad essere paziente se spiego determinati piatti o tecniche a persone che hanno DAVVERO voglia di imparare, adoro i confronti intelligenti senza competizione e mi piace stravolgere i piani sul momento. Non amo osare o le profanazioni, ma é sempre cosí che succede.... non seguo mai i piani stabiliti e stravolgo il caos, nel caos, per riportare l'ordine. Insomma sono un paradosso culinario, vivo nella velocitá e nella praticitá, sono un perfezionista nonostante la mia pigrizia, quando tutto scorre velocemente io vedo tutto a rallentatore ed assumo un pieno controllo e mi sento come un bradipo nei panni di una gazzella. Sono aperto alle idee e suggerimenti, se c'é sinergia riesco a creare in compagnia e con armonia, se lavoro con persone che mi piacciono riesco a ricavare spesso un esperienza unica....se invece devo preparare solo da mangiare, bhe... é solo una professione come le altre. Qui mi capita spesso di preparare da mangiare, senza stimoli, senza soddisfazione, senza evocazione ed ispirazione... Si puó cucinare bene e con risultati discreti anche senza amore e passione, con professionalitá e cura, con arroganza, con presunzione e da stronzi! Su cuor di cucina peró proveró a trasmettervi ció che nasce dai miei momenti piú sereni e tutto ció che si distacca dalla mia routine professionale che altro non é che cucinare per far mangiare (con tutto rispetto) clienti che meriterebbero piú devozione e piú tradizionalitá, ma purtroppo siamo troppi globalizzati e spesso l'adattamento é fondamentale per poter vivere lontano dalle proprie radici. Maurizio

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